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Angelo Marchione

Iniziamo da…

Parto dal fatto che sono nato in una famiglia cattolica ma non praticante, forse come la maggior parte di voi. Però quando avevo all’incirca tra i dodici e i quattordici anni sono rimasto davvero molto attratto dalla religione, in particolare dalla religione dei ‘testimoni della torre di guardia’. Si, è vero che ero poco più di un ragazzino, ma vi assicuro che anche a quell’età ero molto convito della strada che stavo prendendo e di quello che stavo facendo. Ero convito di essere nel giusto, ero convinto di aver trovato la verità mentre gli altri, le altre religioni, stavano sbagliando, erano nell’errore. In pratica ero determinato ad andare avanti anche da solo, anche se la mia famiglia non seguiva questo credo.

Cosa è cambiato?

Questo però fino a quando un gruppo di cristiani (della chiesa di cui ora faccio parte e di cui state guardando il sito) stava portando il Vangelo alle persone attraverso lo sport. In pratica queste persone avevano organizzato una squadra di calcio in questa città con l’obbiettivo di portare il Vangelo a chiunque: calciatori, avversari, arbitri, tifosi… insomma a tutti.

Fu in questa occasione che io iniziai a vedere e ad ascoltare veramente il Vangelo. Infatti queste persone, oltre che in campo, per predicare il Vangelo, organizzavano anche serate e cene con i calciatori e i loro famigliari. Una volta andai anche io perché mio padre si ritrovò ad essere allenatore di questa squadra. E una delle cose che mi colpì quando li vidi fu il legame che univa queste persone (ecco perché ho sottolineato che iniziai anche a vedere).

Benvenuta crisi!

Non vi nascondo che a quel punto sono andato in crisi. Perché fino a quel punto ero convinto che io ero nel giusto e che tutti gli altri si stavano sbagliando, anzi, non ne volevo propri sapere di quello che gli altri credevano e insegnavano. Ma era proprio così, era proprio vero che io ero nel giusto?

Questo periodo di crisi mi portò a pregare Dio chiedendo onestamente di capire quale era la verità, quale era la strada da seguire.

Da lì in poi ho iniziato a studiare la Bibbia con queste persone, fino al punto in cui ho finalmente capito una cosa semplice ma fondamentale: io avevo bisogno di Dio.

In quel periodo ho capito personalmente che cosa Dio ha fatto per salvarmi dal mio peccato e ho affidato a Lui la mia vita.

Uso le parole dell’apostolo Giovanni: “Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.”

Ho capito che io ero un peccatore e che Lui è venuto per salvare l’uomo dal proprio peccato. Quindi è venuto per salvare anche me!

E adesso?

Sono passati già diversi anni da quando Dio mi ha salvato e posso dire che l’incontro con Gesù Cristo è il miglior incontro che io abbia mai potuto fare.

Adesso vivo la mia vita sempre qui nella mia piccola città con la mia famiglia, ho un lavoro, continuo a leggere e a imparare dalla Bibbia insieme alla mia chiesa. So che appartengo a Dio e che la mia esistenza ha un senso.

Per essere più chiaro:

Dicevo all’inizio che, conoscendo Gesù, sono uscito, in un certo senso, dalla religione.

Avete capito perché? Se no, ve lo spiego:

Le religioni in genere si basano sulla propria giustizia, sulle proprie opere e sui propri meriti. Anche io mi credevo apposto, mi credevo nel giusto. E quando ‘tu’ fai le cose che la religione ti impone, cerchi soddisfazione in quelle cose, pensando di essere giusto davanti a Dio e davanti alle persone per quelle cose.

Invece quando la base non è una religione, ma Gesù stesso e una relazione personale con Lui, è tutta un altra pasta.

A quel punto non cerchi più di basare tutto sulle tue proprie opere ma ti affidi all’opera di Dio, alla Sua giustizia e alla Sua grazia!

Dio ti benedica!